Cataratta

Cataratta

 

Tendenzialmente intorno ai 50 anni , il cristallino inizia a perdere, oltre alla sua elasticità, anche la sua trasparenza, assumendo gradualmente un colore giallastro. Questo processo è causato dall’ ossidazione delle proteine che lo costituiscono, ed è il risultato di un fenomeno biochimico che si verifica prevalentemente con l’aumentare dell'età. L'allungamento della vita media ha portato a un aumento del numero di casi, tanto che oggi l'intervento di asportazione della cataratta è uno dei più eseguiti in tutto il mondo.

In qualche caso la cataratta può essere provocata da traumi o dall'uso di alcuni farmaci , esistono casi di cataratta giovanile, che a differenza di quella senile, compare in età più precoce, ma di solito è legata ad un problema di metabolismo come il diabete mellito, o a malattie dermatologiche. Anche molte malattie di altre strutture dell'occhio come l'uveite o il glaucoma possono sviluppare una cataratta come conseguenza. Rara infine la cataratta congenita o infantile presente alla nascita o sviluppata nei primissimi anni di vita come conseguenza di malattie metaboliche come la galattosemia o reumatiche come l'artrite reumatoide giovanile. Queste cataratte interferiscono con lo sviluppo della funzione della vista, ancora immatura e l'eventuale impianto di un cristallino artificiale in un occhio ancora in crescita pone problemi e comporta in ogni caso la perdita del potere di accomodazione dell'occhio interessato.

Non esistono terapie farmacologiche in grado di prevenire o curare la cataratta: l'unica soluzione è la chirurgia!
La buona notizia è che negli ultimi anni la chirurgia della cataratta ha subito un’evoluzione entusiasmante. L’introduzione di nuovi materiali e di nuove tecnologie ha trasformato l’intervento da un atto medico standard con risultati uguali per tutti ad una procedura “refrattiva” vera e propria, consentendo, oltre a ripristinare la funzionalità preesistente, di ridurre fortemente o eliminare la dipendenza da qualsiasi tipo di occhiali o lenti a contatto, bifocali o da lettura con e senza la correzione da difetto astigmatico in passato necessari dopo l'intervento.

SINTOMI
Lo sviluppo della cataratta determina un graduale annebbiamento della vista, difficoltà visive di notte quando ci si trova di fronte a forti fonti luminose (fari delle macchine che incrociamo) che si trasformeranno come nemici della visione con creazione di aloni, difficoltà in situazione di scarsa luminosità (lettura o visione degli spazi), difficoltà nel distinguere i colori, mancanza della sensazione di profondità (scendere le scale); in generale, un peggioramento della visione e della qualità della vita!

SOLUZIONI
Le soluzioni alla patologia della cataratta sono solo di carattere chirurgico ma, una procedura corretta è quella che tenga conto delle esigenze del pazienta da operare. L’intervento è solo l’ultima parte di un cammino che deve cominciare con la visita di uno studio professionale.
La professionalità di chi vi assiste deve iniziare con l’approfondire tutto il quadro clinico che interessa l’occhio e si dovrà procedere a degli esami che riveleranno al vostro medico la condizione del vostro occhio e non soltanto dell’esistenza della cataratta.
Nessun occhio è uguale ad un altro e nessun occhio ha vissuto nelle medesime condizioni.

Vanno prese in considerazioni molti aspetti dell’occhio in esame: vizi refrattivi precedenti, incidenti o traumi, attività lavorative, aspettative e molto altro.
Con un colloquio finale il vostro chirurgo, con o senza l’ausilio di software dedicati, vi chiederà quali sono le vostre aspettative post intervento e vi proporrà diverse opzioni per quello che concernerà la tecnica e il tipo di lente intraoculare da impiantare.


Le tecniche chirurgiche più diffuse sono quelle che permettono l’asportazione e il posizionamento della lente intraoculare esattamente dove viene rimosso il cristallino catarattoso.

Esistono delle apparecchiature che consentono al chirurgo la preparazione ad alcune fasi prima della definitiva asportazione della massa catarattosa, infatti, il femtolaser, avendo incamerato dei dati personalizzati dal chirurgo o da software dedicati , permette di effettuare le aperture chirurgiche per la manipolazione all’ interno dell’ occhio, l’apertura in forma perfettamente circolare del sacco che contiene il cristallino opacato e la fase di prima disgregazione della cataratta.
La chirurgia vera e propria dell’asportazione della cataratta, viene effettuata con strumenti che associano ad una aspirazione ed infusione di liquidi, una forza disgregante data all’utilizzo di ultrasuoni che per mezzo di una superficie cava e tagliente, demoliscono la cataratta che verrà portata via in piccoli frammenti dal flusso dei liquidi, questi strumenti sono i facoemulsificatori.
La maggior parte dei nostri centri chirurgici, nazionali e internazionali, effettua la chirurgia della cataratta con l’ausilio di taglienti per effettuare le aperture chirurgiche, si affidano alla bravura dei chirurghi per l’apertura del sacco capsulare per mezzo di pinze dedicate ed effettuano le fase salienti con il facoemulsificatore.
Conclusa la fase chirurgica della facoemulsificazione, senza l’insorgenza di complicanze, si procederà all’ impianto della lente intraoculare.