Congiuntivite

Congiuntivite

 

Congiuntivite

Quando è in atto un processo infiammatorio con la sintomatologia di bruciore e prurito a carico della congiuntiva, siamo davanti a quello che si definisce congiuntivite. Sono diversi i fattori che la possono causare: di tipo patogeno (germi, virus, miceti e protozoi), di tipo allergizzanti (polvere, pollini, reazioni farmacologiche etc.) e di tipo tossico (acidi, ammoniache, soda, saponi etc.), di cui le varie congiuntiviti prenderanno il nome. L’infezione ha origine quando la nostra congiuntiva entra in contatto con uno degli agenti descritti sia attraverso il semplice contatto con la saliva di un soggetto infetto o per mezzo anche delle nostre stesse mani, agenti veicolanti per eccellenza.

Tutte le congiuntiviti saranno caratterizzate da bruciore, arrossamento dell’occhio sensazione di corpo estraneo (come quello causato da polvere o sabbia negli occhi), forte lacrimazione e spesso, dopo aver tentato di dare sollievo sfregando le palpebre, ci causeremo un edema della stessa. Nella congiuntivite la caratteristica dell’arrossamento, l’iperemia, è data proprio dal colore rosso che compare in prossimità della cornea. L’iperemia può persistere o diminuire grazie all’intervento della lacrimazione.

Quando classifichiamo la congiuntivite in batterica i responsabili dell’infezione saranno tutti i microrganismi di tipo gram negativi (batteri rosastri) come: aureus, pneumoniae, influeziae, la nisseria gonorrea.
Quella osservata nei bambini è spesso di tipo meningococcica.

Quando il vostro oculista vi avrà diagnosticato una congiuntivite definendola tracoma, siamo di fronte ad una forma cronica causata o provocata dalla presenza di ambienti con scarsa igiene o da sopraffollamento. La congiuntivite tipica dei neonati soprattutto nelle prime settimane di vita viene spesso causata al contatto che si genera durante il passaggio che avviene durante il parto. Clinicamente, nel tracoma, sono spesso visibili grossi follicoli nel fornice inferiore che possono coinvolgere anche la congiuntiva tarsale superiore.

Tutte le forme congiuntivali sono spesso monolaterali, sarà cura del paziente non trasferirla all’ altro occhio o ad altri individui anche con il semplice utilizzo di personali tovaglie da bagno. La caratterizzazione di tutte le forme batteriche è inoltre rappresentata, oltre alle indicazioni precedentemente date, dalla presenza di secrezioni di colore giallastro che avvolte impediscono anche l’apertura dell’occhio stesso.
Anche gli ambienti umidi come le piscine, o tutti gli ambienti dove sarà presente caldo umido saranno a rischio di contagio per la congiuntivite da Clamidia che può colpire le vie respiratorie, le vie urinarie, le ossa e anche l’occhio.
All’ esame che il vostro oculista farà con la sua lampada a fessura, saranno evidenti dei grossi follicoli dietro la palpebra inferiore che alcune volte coinvolgono anche la congiuntiva dietro la palpebra superiore.

Quando la terapia medica, quasi sempre basata dall’istillazione di colliri o apposizione di pomate oftalmiche antibiotiche non darà gli effetti desiderati, il vostro oculista avrà cura di effettuare un tampone congiuntivale per far isolare in laboratorio il batterio responsabile e darvi una cura ancor più mirata aggiungendo anche dei farmaci per via generale.

Quando si parla di congiuntiviti virali stiamo parlando delle forme più diffuse nella popolazione adulta. Non esiste una specifica classificazione e queste forme sono sintomatologicamente simili alle batteriche di cui abbiamo parlato. L’ unica differenza riscontrabile è nella diversa composizione del muco presente, infatti nella prima (batterica) aveva una colorazione giallastra e una consistenza cremosa, nella forma virale il muco si presenta sotto forma di filamento sieroso di colore biancastro talvolta associato a dolenzia dei linfonodi prossimi all’occhio. Questa forma, a differenza della precedente, insorge bilateralmente.
La diagnosi del vostro oculista viene fatta sempre al biomicroscopio e nel personalizzare la cura medica provvederà sempre nell’eliminare dapprima la sovra infezione batterica come sopra-descritto e poi affiderà la soluzione del caso all’uso di pomate antivirali e colliri cortisonici.

Uno stato allergico di tipo generale avrà collegate le congiuntivite allergiche nel 80% dei casi, infatti i fattori esterni condizionano e amplificano un sistema immunitario sensibile. I sintomi sono associabili alla forma batterica con l’insorgenza di un costante e fastidioso prurito con evidenza, in fase di diagnosi, di papille molto irritate. Come in tutte le precedenti forme è fondamentale la risoluzione della patologia per evitare l’insorgenza di complicazioni come la comparsa di ulcere alla cornea.
Se l’oculista vi sta parlando di cheratocongiuntiviti atopiche, congiuntivite gigantocellulare, cheratocongiuntiviti primaverile o rinocongiuntivite, sta parlando di tutte le forme associate allo stato allergico.

Le cheratocongiuntiviti atopiche sono rare, di solito bilaterali, colpiscono in genere soggetti tra i 25 e i 50 anni che abbiano una storia clinica di dermatite atopica. Fra le forme allergiche è la più insidiosa e di difficile cura, alla diagnosi del vostro oculista si presenta con palpebre iperemiche con blefarite, forte iperemia anche a carico della congiuntiva e casi di ulcerazione corneale che ne può compromettere la trasparenza.

La gigantopapillare è una particolare forma che si evidenzia in tutti i portatori di lenti a contatto, la sintomatologia è tipica delle forme allergiche e si risolve spesso sostituendole con un paio di occhiali per qualche periodo.

Le cheratocongiuntiviti primaverili sono associabili proprio alla primavera e all’autunno, si presentano come forme cronica-recidivante alterando in queste fasi dell’anno la caratteristica del nostro epitelio. Le manifestazioni sono le solite: fotofobia, sensazione di corpo estraneo, prurito, bruciore, iperemia congiuntivale, e blefarospasmo. Un attenta prognosi e una pronta cura risolvono la patologia evitando l’insorgere di lesioni corneali.

La rinocongiuntivite rappresentano le forme più comuni e viene classificata in: stagionale ove a scatenarla sono i pollini, perenne quando a causarla sono acari delle polveri; entrambe le forme scompaiono con la scomparsa dell’agente allergizzante. La terapia medica che ci verrà prescritta ci aiuterà con colliri antistaminici e lacrime artificiali, unendo in casi più difficili una terapia di tipo generale.